mercoledì 9 agosto 2017

Goofynomics: Marcinelle @AlbertoBagnai

Marcinelle: Aprire questo blog è stato un grido di disperazione: come vi ho detto
mille e una volta, nonostante schierarsi contro il cosiddetto mainstream
fosse indubbiamente un atto di coraggio (che solo i membri della mia
professione possono apprezzare), devo onestamente ammettere che di
coraggio, cioè di consapevole sfida a un nemico le cui forze erano e
sono preponderanti, all'epoca ci fu molto poco, per il semplice motivo
che ritenevo che il mio grido sarebbe caduto nel vuoto (dove, come credo
sappiate, le onde sonore non si propagano).



Invece non è stato così, e allora ho continuato.



Le motivazioni sono state tante, ma forse quella preponderante è stata
l'amore per il mio paese e i suoi abitanti (compresi quelli che ancora
non capiscono e forse non capiranno mai), la consapevolezza di quale
disastro sarebbe per l'umanità tutta non preservarne la diversità, che
poi significa i pregi e i difetti (di questi ultimi, chi non ne ha?),
e quindi, in definitiva, una sorta di illuministico amore, di fiducia
nell'umanità, che poi è fiducia nella natura sociale dell'uomo: una
caratteristica che a me pare biologica, etologica, prima di farsi
antropologica, politica. Insomma, l'idea assolutamente ingenua (e che
come tale sottopongo alle vostre critiche) che in un ipotetico "stato di
natura" (diciamo, al tempo degli australopitechi,
per capirci...), quella di riunirsi in gruppi fosse una strategia
evoluzionistica superiore, e che questo dato si sia stratificato nei
millenni, facendo dell'uomo quell'animale sociale e socievole che
mediamente è. Ci sono ovviamente aberrazioni, ma Jeffrey Dahmer nella nostra razza (Homo Sapiens Sapiens) è ancora l'eccezione, mentre in altre razze (ad esempio: Mantis Religiosa) è la regola.

continua...



Alberto Bagnai

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